RAGDOLL DELLA BIANCALUNA
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Virus della leucemia felina 
La saliva e le secrezioni nasali sono la via di contagio più comune, ma fortunatamente il virus resiste nell’ambiente solo alcune ore. 

La trasmissione avviene soprattutto attraverso il reciproco leccamento tra gatti e le ferite da morso.

Sono esposti a maggior rischio i gatti che possono avere contatti con loro simili. A seconda della risposta immunitaria, si può assistere a una progressione della malattia, oppure all’instaurarsi di un’infezione latente, o ancora a una regressione che porta effettivamente all’estinzione dell'infezione. Nei gatti in cui si instaura un’infezione persistente possono svilupparsi un’ampia gamma di segni clinici diversi, in particolare immunosoppressione, anemia e linfoma.

In questi casi, la maggioranza dei gatti muore entro due-tre anni dalla diagnosi.  

I quadri clinici riconducibili al virus Felv sono estremamente variabili, ma in circa il 70% dei soggetti sono mortali.

Essi comprendono principalmente forme linfoidi maligne, sindromi anemiche, glomerulo nefriti, infezioni secondarie, sindromi neurologiche e neoplasie.

 

Per il virus delle leucemia felina (Felv) è disponibile in commercio un vaccino, che il veterinario prenderà in considerazione col singolo paziente in base alle sue abitudini di vita e al conseguente grado di rischio di contrarre l'infezione.

 

N.B.: IL VACCINO COPRE IL 95% ED E' COMUNQUE POSSIBILE CONTRARRE LA FELV.

 

Una diagnosi precoce per Fiv e Felv, possibile con un test sierologico rapido a partire dai 4 mesi di vita del gattino, può, oltre a fornire informazioni più complete sulla sua salute, permettere di procrastinare nel tempo l'insorgenza dei sintomi e di trattarli prontamente una volta che si presentino.

 

 

 

 

 

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